Logo Pipein con font fatto da pezzi di tubature stilizzate
Fotografia di Alessandro Minori
Alessandro Minori

Cofondatore & CEO

Nel numero di settembre di spaceO abbiamo intervistato Alessandro Minori, cofondatore e CEO di Pipein, una startup torinese che opera nel campo della manutenzione e monitoraggio dei sistemi di condotte e tubature, coniugando elementi strettamente legati alla robotica ad altre componenti del mondo IT e software. Forte è anche il legame fra la loro attività di ricerca e sviluppo e le tematiche ambientali, soprattutto quelle legate al risparmio idrico e alla riduzione degli sprechi di acqua potabile. Inoltre, riveste un ruolo primario nella loro attività anche il legame con il territorio piemontese e, in particolare, alpino, soprattutto nel campo idroelettrico.

A seguito di un lungo periodo di ricerca e studio, i ragazzi di Pipein sono in procinto di lanciare sul mercato il loro primo prodotto commerciale, destinato in un primo momento al settore idroelettrico, che farà da apripista per una loro crescita sui mercati nazionali.

Di seguito la nostra intervista ad Alessandro.

Com’è nata Pipein e come si è evoluta nel corso degli anni ?

Allora, innanzitutto la storia di Pipein è ancora recente, perché è stata fondata novembre 2021, dunque non si può ancora parlare di un processo evolutivo di anni. Il nostro progetto è nato per rispondere al problema delle perdite idriche nella rete italiana: infatti, circa il 40% dell’acqua potabile viene sprecata a causa delle perdite che si verificano lungo la rete di condotte che portano l’acqua nelle nostre case: ogni 100 litri che vengono immessi in rete 40 di essi vengono persi. Proprio per cercare di porre rimedio a questo spreco, abbiamo avuto l’idea di sviluppare una sonda robotica che va inserita all’interno delle condotte per ispezionarle, affiancata da un sistema software che consente l’analisi dei dati raccolti e l’implementazione di una manutenzione di tipo predittivo.

La scelta di dedicarci a questo nostro progetto è anche stata dettata dalla profonda crisi delle risorse idriche che, purtroppo, caratterizza questi ultimi anni.

Da novembre 2021 a oggi, Pipein non si è solo dedicata al mondo degli impianti di acqua potabile, ma ha espanso il proprio ambito di studio e progettazione anche in altri settori, che hanno sempre al centro le condutture per il trasporto di sostanze liquide. Dunque, sebbene in un primo momento ci siamo concentrati per adattare il nostro prodotto al settore dell’acqua potabile, ci siamo successivamente spostati nel campo idroelettrico. Infatti, gli impianti di questa tipologia si servono di tubature per trasportare l’acqua dalle dighe alle centrali idroelettriche e proprio queste condutture presentano anch’esse le ricorrenti problematiche di manutenzione.

Infine, entro la fine del 2023 rilasceremo il nostro primo prodotto commerciale, che sarà messo in commercio e sarà specifico per il settore idroelettrico e farà da apripista per l’espansione verso la creazione di altri prodotti commerciali per altri settori specifici.

Come funziona il prodotto che avete sviluppato?

Il nostro prodotto ha due anime. In primis vi è una parte hardware, un robot che deve essere inserito all’interno delle condotte ed è dotato di una serie di sensori che consentono di fare una stima della corrosione della condotta mentre il fluido è presente all’interno. Questo robot è impermeabile fino a una pressione di 75 bar, più o meno come 750 metri sotto al livello del mare.

Vi è poi una piattaforma software in fase di sviluppo, che è la mente del progetto, che si serve di algoritmi predittivi che consentono di raccogliere le informazioni prese dal robot, unirle ad altre informazioni in possesso del cliente finale che sono modulate in base alle sue esigenze specifiche (es. le caratteristiche geometriche della condotta, le caratteristiche operative…) e fornire una valutazione puntuale sulla vita utile residua e il rischio di rottura per ogni segmento di tubatura analizzato, concentrando la manutenzione sui tratti più critici.

Quali sono i motivi che ti hanno spinto a investire in questo ambito e in questo progetto?

Tutto nasce dalla considerazione dell’importanza e strategicità di queste infrastrutture, hanno un ruolo fondamentale nella vita quotidiana sia delle persone sia delle aziende. Senza questi strumenti non potremmo usufruire di alcuni dei servizi essenziali della nostra società.

Pipein è legato al tuo percorso di studi universitari?

Allora, io ho conosciuto i miei due attuali soci della startup a un corso di dieci giorni organizzato dalla SEI (School of Entrepreneurship & Innovation) per studenti universitari per fornire ai partecipanti le basi dell’imprenditoria. In questa occasione è nata l’idea di Pipein e il progetto del nostro percorso. L’idea in sé nasce comunque più dai nostri interessi personali in robotica che dai nostri studi accademici.

Qual è il legame fra Pipein e la città di Torino?

Torino è stato il filo conduttore dei nostri studi e formazione – infatti noi soci siamo tutti e tre laureati al Politecnico di Torino – ma l’azienda che abbiamo creato è anche in una posizione ideale perché, essendo Torino molto vicino alle Alpi, questo ci permette di poterci facilmente recare sui luoghi delle centrali idroelettriche dei nostri clienti e essere inseriti in un tessuto produttivo come quello piemontese, che è molto sviluppato, ci dà accesso a una rete di fornitori molto vasta per il nostro approvvigionamento delle componenti dei nostri prodotti.

Inoltre, il territorio stesso piemontese, soprattutto negli ultimi anni, ha dovuto affrontare lunghi periodi di siccità e conseguente carenza idrica e l’esigenza di ridurre gli sprechi di acqua è stata particolarmente attuale.

Rispetto agli inizi del vostro progetto ci sono degli aspetti gestionali che sono stati in linea con le vostre aspettative o altri che si sono scostati?

Il percorso è stato molto progressivo nel suo andamento: ad ogni fase piano piano si sono aggiunte nuove difficoltà e nuove sfide crescenti che sono state affrontate nell’ordine corretto. Non mi aspettavo nulla di quanto successo a oggi, ma grazie al percorso di crescita fatto, abbiamo gli strumenti per poter gestire e affrontare al meglio questa crescita. L’unica cosa di cui ero consapevole fin dagli inizi è che questo è un percorso impegnativo, caratterizzato da alcuni momenti di stress, dei quali bisogna essere consapevoli e che vanno gestiti nel modo più ottimale. Inoltre, è richiesta anche la disponibilità a lavorare in team essendo molto importante non essere da soli, riuscendo ad affrontare in squadra le varie problematiche e potersi aiutare a vicenda.

Quale potrebbe essere in futuro l’apice realizzativo dell’utilizzo del vostro prodotto?

Una prima importante realizzazione è il lancio sul mercato di un prodotto funzionante con le caratteristiche che stiamo portando avanti.

Rispetto alla visione del nostro mondo, vogliamo che i nostri prodotti offerti migliorino la società in cui viviamo.

Infine, anche per il ruolo in cui mi trovo, il progetto imprenditoriale funziona se si riesce ad autosostenere: dunque, anche il raggiungimento di una completa autonomia e indipendenza strutturale della nostra startup sarebbe un bel traguardo!

Si può dire che la completa realizzazione segue queste tre diverse strade, che cerchiamo di percorrere tutte.

Quali sono gli obiettivi futuri?

Il traguardo più vicino è quello del lancio del primo prodotto commerciale per la fine del 2023. Successivamente, sarà molto importante concentrarsi sullo sviluppo di una rete solida di clienti, in un’ottica di sviluppo e implementazione del nostro business. Inoltre, anche il fundraising avrà un ruolo cruciale nella vita e nella crescita di Pipein: entro la fine del 2024 vorremmo chiudere un nuovo round di investimenti consistenti, che ci permetterebbero di implementare le nostre tecnologie e i nostri prodotti,

Che consigli ti sentiresti di dare sia a chi si vorrebbe avvicinare a Pipein come cliente sia come vostro collaboratore?

Chi vorrebbe essere nostro cliente, se in possesso di un impianto idroelettrico o di condotte di grande diametro sopra il mezzo metro, non esiti a contattarci, poiché stiamo sviluppando una soluzione che consente di manutenere e ispezionare questo tipo di strutture.

Invito, invece, chi si vuole approcciare a noi come collaboratore, a curare l’aspetto attitudinale e personale: quando si entra a fare parte di un progetto piccolo come il nostro, le singole persone sono molto importanti, hanno dei ruoli di grande responsabilità e un peso specifico notevole all’interno del lavoro del nostro gruppo.

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