Un mercato da 45,2 miliardi di dollari

La promessa di facilitare il lavoro sanitario attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale è ormai di lunga data: circa 10 anni fa IBM affermava che la sua tecnologia Watson avrebbe aiutato i medici nelle diagnosi e nelle cure. A che punto siamo oggi?

Il mercato è stimato in forte crescita: si prevede che passerà dai 4,9 miliardi di dollari nel 2020 ai 45,2 miliardi di dollari entro il 2026 con un CAGR (Compound Annual Growth Rate) del 44,9%.

“Nel mondo della tecnologia, i progressi tendono ad avvenire lentamente e poi molto rapidamente”, afferma Andrew Ng, fondatore di Google Brain, ex capo scienziato di Baidu e attuale professore aggiunto a Stanford. “Penso che oggi siamo ancora nella fase di progresso lento nel settore sanitario.”

Negli USA, l’amministrazione Obama ha incentivato la digitalizzazione delle cartelle cliniche attraverso l’HITECH Act e l’Affordable Care Act, ma il cambio di passo non si è concretizzato. 

“Abbiamo bisogno di intelligenza artificiale e tecnologia per dimostrare che queste applicazioni fanno una differenza fondamentale per la cura del paziente e per il lavoro dell’operatore sanitario “, ha detto Fei-Fei Li, co-direttore dello Stanford Institute for Human-Centered Artificial Intelligence. Aggiunge che l’integrazione dell’IA nel settore sanitario non prevede grandi scoperte nei prossimi anni, ma che spera di vedere l’IA nel settore sanitario “sbocciare” nel prossimo decennio.

In Italia

Le applicazioni di questa tecnologia sono già una realtà in specifici ambiti clinici come il supporto alle diagnosi. Si studia come ottimizzare il tempo medico dedicato al paziente e adattare le scelte terapeutiche allo stato di salute.

Le esperienze di smart health sono state frammentarie e parziali, il mercato non è ancora presidiato e non è presente un modello di riferimento. Mancano sistemi di remunerazione adeguati e modelli in grado di garantire l’adozione di questi sistemi strutturata e non parziale.

Lo sviluppo e la diffusione di applicazioni di AI in sanità rappresenta una sfida importante. Siamo probabilmente ancora in una fase in cui l’introduzione dei sistemi, essendo parziale, fatica ad incidere in modo significativo sui processi ed a mostrare tutti suoi benefici.

L’AI si candida ad essere uno dei pilastri portanti della digital transformation della sanità, essendo l’unico strumento a disposizione per sfruttare i vantaggi della digitalizzazione dei processi, rendendoli gestibili dalle organizzazioni sanitarie.

È importante essere coscienti che l’intelligenza artificiale implica variazioni organizzative, programmi di medio termine ed una razionalizzazione degli investimenti: richiede una precisa strategia evolutiva.

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