“Nuovo aggiornamento di sistema disponibile. Per eseguire l’installazione, arresta il veicolo in un’area sicura e clicca su installa. Ci vorranno pochi minuti, Grazie”
Sì, c’è scritto proprio ‘veicolo’. Siamo abituati a ricevere notifiche di questo tipo mentre usiamo computer, smartphone e tablet, ma già molti automobilisti si stanno abituando a riceverle direttamente sul cruscotto o sullo schermo multimediale della propria automobile. Dunque, in un futuro non troppo lontano – rinnovo del parco circolante permettendo – sarà così per tutti.
Ma in che cosa consisterà esattamente questa innovazione?
In estrema sintesi, il proprio autoveicolo di nuova generazione sarà connesso a Internet (tramite rete 4/5G o WiFi) al fine di avere un sistema sempre aggiornato.
Vediamo più in dettaglio il progetto, partendo da un preciso momento storico.
Dal 2018, i veicoli di nuova immatricolazione in UE sono equipaggiati con il sistema eCall, che consente l’esecuzione di una chiamata di emergenza al numero 112 valido in tutta Europa, stando semplicemente a bordo. Questo obbligo ha fatto da apripista per un’intensificazione degli investimenti delle case automobilistiche per rendere i veicoli sempre più connessi. Le tecnologie sono numerose, complesse e in continua evoluzione, così come gli scopi, i vantaggi e le caratteristiche percepite dagli automobilisti.
L’acronimo più diffuso è “Automotive OTA”, cioè Over The Air, che sintetizza il concetto di connessione senza fili e a sua volta si declina su differenti aspetti quali il Firmware, le Applicazioni, le Mappe Satellitari e la Configurazione Veicolare.
Principali Vantaggi
I vantaggi principali di un veicolo allineato a queste tecnologie toccano sia gli automobilisti sia i costruttori, in quanto un’automobile facilmente raggiungibile per aggiornamenti di sistema è un’automobile migliore dal punto di vista della sicurezza, longevità e comfort di guida.
Sicurezza: aggiornamenti senza stress
Dunque, in primis l’OTA renderebbe la vettura più sicura. Infatti, quando un veicolo lascia la fabbrica, qualsiasi aggiornamento di sicurezza richiederebbe una campagna di richiamo lunga, costosa per i costruttori e frustrante per i possessori. Se gli aggiornamenti di sicurezza – che tutti ci auguriamo mai necessari – fossero applicabili semplicemente aggiornando del firmware mentre l’auto è in sosta e ha un sufficiente livello di carica della batteria, i tempi e i costi crollerebbero, così come anche il disagio percepito.
Longevità: l’auto che migliora nel tempo
Il veicolo è anche più longevo. Similmente alla sicurezza, infatti, la disponibilità di aggiornamenti migliorerebbe l’esperienza di guida nei casi in cui, su veicoli datati, si installassero aggiornamenti relativi a caratteristiche e capacità che non erano tecnicamente disponibili quando quei veicoli furono progettati inizialmente, purché l’hardware sia compatibile.
Comfort: personalizzazioni a portata di clic
Infine, il veicolo ne beneficerebbe anche sotto il profilo del comfort di guida. Proprio qui, infatti, viene il bello: come acquirenti oggigiorno usciamo dalla concessionaria contenti per aver personalizzato a piacere il nostro nuovo veicolo, ma qualora cambiassimo idea oppure ci rendessimo conto di avere nuove necessità, che in quel momento il veicolo non soddisfa, che cosa possiamo fare? Tramite l’introduzione della Automotive OTA in un veicolo connesso e opportunamente predisposto – la direzione presa dai costruttori è appunto quella di garantire la scalabilità – potremo acquistare online, anche solo come passeggeri, nuove caratteristiche in modo permanente o temporaneo, per migliorare l’esperienza alla guida e vedercele recapitare istantaneamente tramite un aggiornamento.
Esempi concreti di funzionalità OTA
Alcuni esempi concreti di questo utilizzo possono essere: i sedili riscaldabili per la settimana bianca, nuovi servizi di assistenza alla guida, l’acquisto di parti di ricambio o accessori, i cavalli extra per il motore, la reportistica e diagnostica avanzata direttamente sullo smartphone, la trasformazione del veicolo da privato a noleggiabile, lo streaming on demand e molti altri optional.
Le auto che già utilizzano l’OTA
Per le auto di fascia alta, prevalentemente ibride o full electric, questo scenario è già realtà e i casi d’uso sono ancora più numerosi e interessanti. Ad esempio, alcune fra le autovetture che ne fanno maggiormente ricorso sono: la Volkswagen ID.4, tutti i veicoli della Tesla[1], quelli della Audi per le mappe dei navigatori e la Ford Mustang Mach-E.
[1] Celebre è stato, anche per la sua risonanza a livello mediatico, il caso del miglioramento del pacchetto di accelerazione di alcuni modelli della Casa californiana, come la Model 3. Infatti, pagando circa 2000 dollari tramite l’app di Tesla, veniva implementata l’accelerazione fino a 0-96 km/h in soli 3,9 s.
La tecnologia dietro l’OTA
Per quanto riguarda le tecnologie dei veicoli, gli aspetti salienti riguardano la presenza a bordo di una Telematic Control Unit, che garantisce la capacità di connettersi alla rete, supportata da un’architettura veicolare in grado di gestire in autonomia e sicurezza l’installazione degli aggiornamenti. L’interazione con il guidatore sarebbe costante e sono garantiti tempi certi e nessun guasto conseguente a un aggiornamento mal riuscito.
Sicurezza informatica e Business Intelligence
Vale la pena, infine, menzionare due ulteriori aspetti: la sicurezza informatica e la Business Intelligence. La sicurezza diventa un requisito fondamentale verso cui anche gli automobilisti nutrono/nutriranno interesse, sia in senso stretto, sia per le tematiche di privacy, e che rappresenterà una crescente sfida come lo è stata per PC e smartphone. La Business Intelligence sarà, invece, conseguenza della enorme quantità di dati che sarà possibile raccogliere, quali ad esempio le statistiche commerciali e di utilizzo dei servizi a valore aggiunto offerti sui veicoli; potrà dare vantaggi anche agli automobilisti applicando suggerimenti basati sulle loro abitudini o quelle di anonimi automobilisti con comportamenti simili, come già avviene nella realtà dei Social Network.
Il ruolo del cloud e la gestione dei dati
Nel cloud, allo stesso tempo, i sistemi dei costruttori gestiscono le anagrafiche di tutto il parco veicolare e mantengono consistenti le configurazioni software/firmware per ogni tipologia di veicolo. Ciò affinché, secondo necessità tecniche – come campagne iniziate dalla casa o opportunità commerciali quali ad esempio l’acquisto di nuovi servizi da parte degli automobilisti – sia possibile pianificare le campagne di aggiornamento, avviarle e monitorarne sia gli esiti globali sia veicolo per veicolo.
Il futuro della mobilità è connesso
Concludendo, a parere di chi scrive, i veicoli connessi e i servizi ad essi correlati rappresenteranno la principale novità e area di innovazione del settore per i prossimi decenni e la maggior parte degli sforzi delle case produttrici confluiranno proprio su questo ambito.
Giuseppe Iorio
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